Schema della relazione
Accordi esecutivi contro trattati di pace
Natura dell’accordo esecutivo
Carattere vincolante degli accordi esecutivi
Il record degli accordi esecutivi

Accordi esecutivi contro trattati di pace

Sistemazioni postbelliche tramite accordi esecutivi

Quando la guerra in Europa entra nella fase decisiva, l’attenzione dell’opinione pubblica negli Stati Uniti si sta concentrando sulla guerra. Trattati di pace

Postwar Settlements Through Executive Agreements

Come la guerra in Europa entra nella sua fase decisiva, l’attenzione pubblica negli Stati Uniti è sempre più rivolta alle difficoltà che possono sorgere quando i trattati di pace sono presentati al Senato con la richiesta del consenso alla loro ratifica. Si è tenuto poco conto della possibilità che molti aggiustamenti internazionali dopo l’attuale guerra possano essere effettuati attraverso accordi esecutivi, piuttosto che attraverso trattati formali che necessitano dell’approvazione di maggioranze di due terzi nella camera alta. La vittoria totale delle Nazioni Unite e la resa incondizionata delle potenze dell’Asse eliminerebbero qualsiasi necessità di una conferenza di pace come quella tenuta a Versailles dopo la fine dell’ultima guerra, e qualsiasi necessità di firmare trattati di pace con Germania, Italia o Giappone. Gli accordi postbellici, sia politici che economici, possono essere elaborati dalle sole Nazioni Unite. Per essere vincolanti per gli Stati Uniti, tali accordi – se formulati sotto forma di accordi esecutivi – potrebbero non dover essere affatto sottoposti al ramo legislativo; al massimo, richiederebbero l’approvazione della maggioranza semplice nelle due camere del Congresso.

Preoccupazione del Senato per il mantenimento della sua autorità

La riferita intenzione del ramo esecutivo di fare ampio uso di accordi esecutivi nell’effettuare gli accordi postbellici è stata citata più volte nel dibattito al Senato alla sessione del Congresso del 1943. “Ci viene detto”, ha detto il senatore O’Mahoney (D., Wyo.) durante il dibattito sull’estensione del Trade Agreements Act, “che non sarà necessario porre fine a questa guerra con un trattato di pace”. Nel dibattito sul Panama Claims Agreement, il senatore Clark (D., Mo.) ha detto che “nel Dipartimento di Stato è opinione comune che non c’è alcuna intenzione di sottoporre al Congresso i termini dell’accordo di pace”; che è previsto invece di organizzare i termini di pace con un accordo esecutivo “soggetto solo all’approvazione del Presidente”. Nell’opinione del senatore Taft (R., O.): “La Costituzione saggiamente prevede che i trattati debbano essere approvati dal Senato, ma il Presidente sta sempre più sminuendo questa disposizione della Costituzione”.

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