Storia antica fino al IX secolo

La storia credibile inizia alla fine del VI secolo, quando tre vassalli scontenti di uno dei principi tra cui il Tibet era allora diviso cospirarono per sostenere il vicino signore di Yarlung, il cui titolo era Spu-rgyal btsan-po. Btsan-po (“potente”) divenne la designazione di tutti i re del Tibet (rgyal significa “re”; e spu, il cui significato è incerto, potrebbe riferirsi ad una qualità sacrale dei principi di Yar-lung come manifestazioni divine). Il loro nuovo padrone, Gnam-ri srong-brtsan (c. 570-c. 619 ce), fu trasformato da un principino di una piccola valle nel sovrano di un impero militare in vigorosa espansione.

Gnam-ri srong-brtsan impose la sua autorità su diverse tribù Qiang al confine cinese e divenne noto alla dinastia Sui (581-618) come comandante di 100.000 guerrieri. Ma fu suo figlio, Srong-brtsan-sgam-po (617-650 circa), a portare il Tibet con la forza all’attenzione dell’imperatore Taizong (regnato 626-649), della dinastia Tang. Per pacificarlo, Taizong gli concesse in sposa una principessa. Srong-brtsan-sgam-po è famoso come il primo chos-rgyal (“re religioso”) e per la sua importantissima influenza sulla cultura tibetana, l’introduzione della scrittura per la quale prese in prestito una scrittura dall’India, permettendo la traduzione dei testi della nuova religione. Estese il suo impero sul Nepal, sul Tibet occidentale, sui Tuyuhun e su altre tribù al confine con la Cina; e invase l’India settentrionale.

Nel 670, 20 anni dopo la morte di Srong-brtsan-sgam-po, la pace con la Cina fu rotta e per due secoli gli eserciti tibetani nel Qinghai e nello Xinjiang mantennero la frontiera in uno stato di guerra. In alleanza con i turchi occidentali, i tibetani sfidarono il controllo cinese delle rotte commerciali attraverso l’Asia centrale.

Il regno di Khri-srong-lde-brtsan (755-797) segnò il picco dei successi militari tibetani, compresa l’esazione di tributi dalla Cina e la breve cattura della sua capitale, Chang’an, nel 763. Ma fu come secondo re religioso e campione del buddismo che Khri-srong-lde-brtsan fu immortalato dai posteri. Inizialmente aveva proibito il buddismo, ma questa restrizione fu revocata nel 761. Nel 763, quando aveva 21 anni, invitò in Tibet insegnanti buddisti dall’India e dalla Cina, e verso il 779 fondò il grande tempio di Bsam-yas, dove i tibetani venivano formati come monaci.

Il buddismo prefigurava la fine del “Tibet di Spu-rgyal”. I re non compresero appieno che la sua autorità spirituale metteva in pericolo il loro prestigio soprannaturale o che la sua filosofia era inconciliabile con la fede nella sopravvivenza personale. Essi patrocinarono le fondazioni buddiste ma mantennero le loro pretese come manifestazioni divine.

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