I deficit di orientamento visuospaziale in pazienti con danni cerebrali affetti da neglect emispaziale sono stati ampiamente studiati. Tuttavia, l’orientamento spaziale spontaneo in condizioni naturalistiche è ancora poco compreso. Qui, abbiamo studiato il ruolo giocato dai segnali top-down e stimolo-driven nell’orientamento spaziale palese dei pazienti con neglect durante la visione libera di brevi video che ritraggono situazioni di vita quotidiana. Nell’esperimento 1, abbiamo valutato l’orientamento quando eventi visivi significativi erano in competizione sul lato sinistro e destro dello spazio, e abbiamo testato se la salienza sensoriale sui due lati orientasse l’orientamento. Nell’esperimento 2, abbiamo esaminato se l’allineamento spaziale dei segnali visivi e uditivi modula l’orientamento. I risultati dell’Esperimento 1 hanno mostrato che nei pazienti con neglect i deficit gravi nell’orientamento controlaterale erano limitati alle condizioni di visualizzazione con eventi visivi bilaterali che competono per la cattura attenzionale. Al contrario, l’orientamento verso il lato controlaterale era ampiamente risparmiato quando i video contenevano un singolo evento sul lato sinistro. Nei pazienti con neglect l’elaborazione della salienza guidata dallo stimolo era relativamente risparmiata e aiutava l’orientamento verso il lato sinistro quando erano presenti più eventi. L’esperimento 2 ha mostrato che i suoni allineati spazialmente con eventi visivi sul lato sinistro miglioravano l’orientamento verso l’emisfero altrimenti trascurato. Le scansioni anatomiche hanno indicato che i pazienti con neglect hanno subito danni alla materia grigia e bianca principalmente nella corteccia frontoparietale ventrale. Questo suggerisce che il miglioramento dell’orientamento contralesionale associato alla salienza visiva e all’allineamento spaziale audiovisivo può essere dovuto all’elaborazione nelle aree frontoparietali dorsali relativamente intatte. I nostri dati mostrano che in ambienti naturalistici, la presenza di più eventi significativi è un fattore determinante per i deficit di orientamento spaziale nei pazienti con neglect, mentre la salienza dei segnali visivi e l’allineamento spaziale tra segnali uditivi e visivi possono contrastare i deficit di orientamento spaziale. Questi risultati aprono nuove prospettive per sviluppare nuove strategie di riabilitazione basate sull’uso di stimoli naturalistici.

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