Catherine scrive:
Sappiamo tutti che le carni lavorate non ci fanno bene, ma qual è la definizione di carne lavorata? La salsiccia fresca dal macellaio senza aggiunta di sostanze chimiche è lavorata? E la carne biologica per il pranzo che non ha conservanti aggiunti? E la pancetta locale senza nitriti o nitrati aggiunti?”
Catherine non è sola nella sua confusione sulla carne lavorata. Questo è sempre un argomento caldo tra coloro che fanno il mio programma 30-Day Nutrition Upgrade™, per esempio. Il quiz quotidiano che usiamo in quel programma chiede (tra le altre cose) se hai mangiato salumi prima di darti un voto nutrizionale per il giorno. Molte persone sperano che comprare pancetta o hot dog “non stagionati” li metta al riparo da questa domanda.
Oggi, chiariremo la confusione una volta per tutte.
Qual è la definizione di carne lavorata?
La ragione per cui è difficile trovare una definizione precisa per la carne lavorata è che non ne esiste una. Questo termine è definito un po’ diversamente da tutti. L’American Institute for Cancer Research definisce la carne lavorata come “carne conservata tramite affumicatura, salatura o aggiunta di conservanti chimici.”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha una definizione leggermente più ampia: “carne che è stata trasformata attraverso la salatura, la stagionatura, la fermentazione, l’affumicatura o altri processi per aumentare il sapore o migliorare la conservazione.”
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