Nel giro di pochi anni dalla sua morte, avvenuta nel 1848, George Stephenson fu definito “il padre delle ferrovie”, ma questo riconoscimento è stato contestato perché ci furono altri ingegneri coinvolti nello sviluppo del primo sistema ferroviario del mondo. Il più notevole fu Robert Trevithick, un uomo della Cornovaglia, che nel 1803 costruì la prima locomotiva a vapore che funzionava su rotaie, che erano essenziali perché un motore adeguatamente potente era troppo pesante per le strade o i binari di legno. Altri seguirono il suo esempio e Christian Wolmar nel suo libro La grande rivoluzione ferroviaria suggerisce che Stephenson, che aveva un talento per migliorare le idee degli altri, non fu tanto il padre delle ferrovie quanto la loro levatrice. Padre o levatrice, George Stephenson ha raggiunto la fama partendo da umili origini. Nacque a Wylam nel Northumberland nel 1781, figlio di genitori analfabeti della classe operaia. Suo padre lavorava nella miniera di Wylam e così fece il giovane George fin dalla prima adolescenza. Non andò mai a scuola, ma a 18 anni si stava insegnando a leggere e scrivere (anche se la scrittura non sarebbe mai stata il suo forte) e stava anche ricevendo lezioni di base di aritmetica. Lavorò in varie altre miniere della zona nei primi anni del 1800, compresa quella di Killingworth a nord di Newcastle, e sviluppò una tale abilità con i motori che nel 1812 fu nominato ‘engine wright’, o capo meccanico, a Killingworth. Lì nel 1814 costruì una locomotiva chiamata Blucher (spesso scritto Blutcher) in onore del generale prussiano, che poteva trainare otto vagoni carichi di 30 tonnellate di carbone ad una velocità di quattro miglia all’ora. Non contento di questo, migliorò presto in modo drastico il sistema a vapore del motore per dargli una maggiore potenza di trazione. Fu questo che fece di Blucher la prima locomotiva ferroviaria a vapore pienamente efficace.

Stephenson continuò a ideare un tipo migliorato di binario ferroviario e costruì altre locomotive per Killingworth e altre miniere. Stava diventando una figura rispettata e nel 1821 convinse un uomo d’affari che stava progettando una ferrovia a cavalli da Stockton-on-Tees a Darlington nella contea di Durham ad ordinare una locomotiva a vapore per la linea. Nel 1825 il motore, poi chiamato Locomotion, portò 450 persone per 25 miglia da Darlington a Stockton a 15 miglia all’ora. Questa fu la prima uscita del primo treno pubblico a vapore per passeggeri al mondo. Nel 1830 la nuova locomotiva di Stephenson, il Rocket, che poteva raggiungere una velocità di 36 miglia all’ora, era in funzione sulla Liverpool and Manchester Railway nel Lancashire con altri “cavalli di ferro” costruiti nella fabbrica che aveva ora aperto a Newcastle. L’era della ferrovia era iniziata e George Stephenson ne era lo spirito guida.

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