La dottoressa Wangari Muta Maathai ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 2004 per le sue azioni a favore dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace ed è stata la prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace. È morta nel settembre del 2011.

La prima donna dell’Africa orientale e centrale a conseguire un dottorato, la professoressa Maathai è stata un membro attivo del Consiglio nazionale delle donne del Kenya dal 1976 al 1987 e ne è stata presidente dal 1981 al 1987. Nel 1976 ha introdotto l’idea di piantare alberi a livello comunitario. Ha continuato a sviluppare questa idea in un’ampia organizzazione di base il cui obiettivo principale è la riduzione della povertà e la conservazione dell’ambiente attraverso la piantagione di alberi. L’organizzazione è diventata nota come Green Belt Movement (GBM), e fino ad oggi ha aiutato le donne a piantare più di 40 milioni di alberi nelle terre della comunità, tra cui fattorie, scuole e chiese.

Nel dicembre 2002, la professoressa Maathai è stata eletta al Parlamento del Kenya con uno schiacciante 98% dei voti. Fino al 2007 ha rappresentato la circoscrizione di Tetu, nel distretto di Nyeri, nel Kenya centrale (la sua regione d’origine). Dal 2003 al 2007 la professoressa Maathai ha servito come assistente ministro per l’ambiente e le risorse naturali nel nono parlamento del Kenya.Nel settembre 1998, la professoressa Maathai ha lanciato ed è diventata co-presidente della campagna Jubilee 2000 Africa, che sostiene la cancellazione dei debiti dei paesi africani poveri. La sua campagna contro il land grabbing (appropriazione illegale di terre pubbliche da parte di costruttori) e la rapace riassegnazione di terre forestali ha ricevuto molta attenzione in Kenya e nella regione.

Nel giugno del 2008 è stato lanciato il Congo Basin Forest Fund. Il fondo protegge le foreste del bacino del Congo sostenendo progetti che fanno sì che la foresta valga di più, come risorsa vivente, di quanto verrebbe abbattuta. La professoressa Maathai ha agito come co-presidente e ambasciatrice di buona volontà per l’iniziativa.

La professoressa Maathai si è rivolta alle Nazioni Unite in diverse occasioni e ha parlato a nome delle donne alle sessioni speciali dell’Assemblea Generale per la revisione quinquennale del Summit della Terra del 1992. Nel marzo 2005, è stata eletta come prima presidente del Consiglio economico, sociale e culturale dell’Unione africana.

È autrice di quattro libri: un’autobiografia, Unbowed, e una spiegazione del suo metodo organizzativo, The Green Belt Movement: Condividere l’approccio e l’esperienza. The Challenge for Africa e Replenishing the Earth sono stati entrambi pubblicati nel 2010.

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