Tonsura, in varie religioni, una cerimonia di iniziazione in cui i capelli vengono tagliati dalla testa come parte del rituale che segna l’ingresso in una nuova fase di sviluppo o attività religiosa.

La tonsura è stata usata sia nella chiesa cattolica romana che in quella ortodossa orientale in occasioni di solenne dedizione personale a Dio. Fino alla sua abolizione da parte di Papa Paolo VI (avvenuta nel 1973), la tonsura era la cerimonia con cui un uomo veniva iniziato allo stato clericale e diventava idoneo all’ordinazione sacerdotale. Nella chiesa ortodossa orientale la tonsura fa parte dell’ordinazione del lettore. In alcune chiese orientali la tonsura è stata anche parte della cerimonia di ammissione di un uomo alla vita monastica. Le origini dell’uso cristiano di questo rito non sono chiare, ma i primi asceti cristiani potrebbero aver imitato l’antica pratica religiosa tra i greci e i semiti che prevedeva il taglio di una parte dei capelli e la loro offerta a una divinità in segno di dedizione.

Tre tonsure sono state più o meno in uso nelle chiese cristiane. La tonsura romana, o di San Pietro, comportava la rasatura di tutta la testa, con l’eccezione di una frangia di capelli che si supponeva simboleggiasse la corona di spine, o di una piccola area rotonda alla corona della testa. Nella tonsura greca (orientale, o di San Paolo) l’intera testa era rasata, ma la pratica più recente nella chiesa orientale ha considerato la tonsura adeguata quando i capelli sono semplicemente rasati vicini. Nella tonsura celtica (tonsura di San Giovanni, o, in spregio, di Simon Magus) venivano rasati tutti i capelli davanti a una linea tracciata sopra la sommità della testa da un orecchio all’altro.

Nel buddismo la tonsura viene eseguita come parte della cerimonia di ordinazione come novizio (cerimonia pravrajyā) e come monaco (cerimonia upasaṃpadā). In seguito, il monaco mantiene la testa e il viso rasati. In Myanmar (Birmania) e in Thailandia la maggior parte dei bambini maschi si sottopone alla cerimonia della pravrajyā all’età di otto anni o più e passa alcuni giorni o mesi in un monastero; il rito della tonsura è una parte principale della cerimonia.

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Anche i monaci Jaina si tagliano i capelli in segno di rinuncia alla vita mondana e di ingresso nel monachesimo, tradizionalmente, strappandosi i capelli uno per uno. Sia le usanze jaina che quelle buddiste sono teoricamente un’imitazione dell’atto compiuto dai loro maestri Mahāvīra e Gautama, che si tagliarono i capelli quando lasciarono le loro case per intraprendere la vita spirituale.

Nell’induismo la prima tonsura subita da un ragazzo (la cerimonia del cūḍākaraṇa) è uno dei saṃskāras, o sacramenti personali, che segnano il passaggio del ragazzo da neonato a bambino. Di solito viene eseguita quando il ragazzo ha circa due anni. La tonsura indù lascia un ciuffo di capelli (il cūḍa) alla corona della testa. La tonsura segnava in passato altri riti di passaggio per l’indù, come la vestizione del filo sacro o il cambiamento di status rituale incorso con la morte del padre (usanze ora largamente osservate solo simbolicamente). La tonsura completa viene eseguita come parte del rito di iniziazione alla maggior parte degli ordini ascetici indù.

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