Obiettivo: Valutare il ruolo della terapia combinata con inibitori della pompa protonica (PPI) e antagonisti del recettore dell’istamina(2) nella malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).

Fonti dei dati: Letteratura clinica identificata attraverso MEDLINE (gennaio 1966-agosto 2001). I termini di ricerca chiave includevano reflusso gastroesofageo, benzimidazoli; omeprazolo; lansoprazolo; pantoprazolo; rabeprazolo; antagonisti del recettore, istamina(2); terapia, farmaco combinato; terapia, modalità combinata; e combinazioni, farmaco.

Sintesi dei dati: Circa l’80-90% dei pazienti mostra la guarigione dell’esofagite da reflusso dopo 8 settimane di terapia PPI una volta al giorno. I pazienti che assumono la terapia con PPI due volte al giorno hanno ancora un breakthrough acido notturno (periodi di pH gastrico <4 che durano per > o =60 min durante la notte) fino al 70% del tempo. L’applicazione clinica di questa scoperta non è stata dimostrata. Uno studio ha dimostrato che l’omeprazolo al mattino più la ranitidina al momento di coricarsi non è efficace quanto l’omeprazolo due volte al giorno, somministrato prima dei pasti del mattino e della sera, nel controllo dell’acid breakthrough notturno. Inoltre, 1 piccolo studio in soggetti sani senza GERD ha mostrato che l’aggiunta di una dose di ranitidina al momento di coricarsi a un regime due volte al giorno di omeprazolo può diminuire l’insorgenza di rottura acida notturna. Tuttavia, il significato clinico di questo risultato non è chiaro.

Conclusioni: Nessuno studio in pazienti con GERD dimostra che l’aggiunta di antagonisti dei recettori dell’istamina(2) alla terapia con PPI due volte al giorno fornisca un ulteriore beneficio oltre a quello derivante dai soli PPI. Il parametro usato finora per misurare l’efficacia dei regimi di combinazione per la GERD – lo sfondamento acido notturno – non ha dimostrato di essere correlato al miglioramento dei sintomi della GERD in nessuno studio clinico controllato o prospettico. Sono necessarie ulteriori indagini per determinare la terapia ottimale nei pazienti refrattari alle dosi standard di PPI.

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