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Macedone era un regno dell’antica Grecia settentrionale esistito dall’808 al 168 a.C. e dal 150 al 148 a.C., con Aigai (Vergina) che servì da capitale fino al 399 a.C. e Pella fino al 168 a.C. I Macedoni originali erano un popolo barbaro e pastorale che viveva negli altipiani dell’Oreste, ed erano divisi in diverse piccole tribù e clan. Nel 700 a.C. i fratelli argivi Perdiccas, Gauanes e Aeropas unirono le tribù macedoni, e Perdiccas fondò la città di Aigai e divenne il primo re macedone della dinastia Argead. I macedoni erano considerati solo semigreci, ma, quando Alessandro I di Macedonia cercò di competere nella gara podistica dei Giochi Olimpici nel 504 a.C., gli fu permesso di partecipare grazie alla sua discendenza argiva e vinse pari merito. Tuttavia, la gente comune della Macedonia era estranea ai greci, ed Erodoto si riferiva alla Macedonia come a un regno di macedoni governato da greci. La maggior parte dei macedoni erano abitanti di villaggi rurali che vivevano sugli altipiani, cacciavano selvaggina pericolosa come cinghiali e leoni, bevevano vino non diluito e vivevano sotto re, tutte cose insondabili per i greci, specialmente per i democratici e urbani ateniesi. Tuttavia, i macedoni veneravano gli stessi dei, specialmente Zeus e il suo sosn Heracles, che rivendicavano come loro antenato. La lingua nativa macedone era radicata nel greco, ma altre parole erano di origine illirica e tracia.

Nel 510 a.C., il re Dario il Grande di Persia condusse una campagna per sottomettere le tribù scite dei Balcani centrali e, quando tornò in patria, lasciò il suo generale Megazabus a finire il compito. Megazabus sottomise i Paeoni e le tribù vicine, e il re Amyntas I di Macedonia presentò terra e acqua ai Persiani per mostrare la sua sottomissione, sperando di garantire la sopravvivenza del suo regno. Il Macedone rimase un vassallo persiano durante le guerre greco-persiane. Durante quella guerra, il re Alessandro I di Macedonia giocò segretamente da entrambe le parti, persuadendo i greci a ritirarsi dalla Tessaglia per evitare l’annientamento, ma anche cedendo pacificamente la Tessaglia ai persiani. In seguito aiutò l’alleanza greca a sconfiggere i persiani nella battaglia di Platea nel 479 a.C., liberando la Macedonia dalla dominazione persiana. La Macedonia sfruttò il conseguente vuoto di potere espandendo i suoi confini per tre volte.

Negli anni precedenti la Guerra del Peloponneso, la Macedonia aveva preso un maggiore interesse per il mondo greco, diventando amica e alleata di Atene; la marina ateniese fu costruita dal legname macedone. Nel 437 a.C., tuttavia, gli avidi ateniesi stabilirono la colonia di Anfipoli alle porte della Macedonia e, quando gli spartani dichiararono guerra agli ateniesi espansionisti, Perdicca si schierò con Sparta per limitare l’influenza ateniese. Il re Perdicca II di Macedonia si alleò con il re trace Sitalces, mettendo fine alle speranze ateniesi di convincere Sitalces ad allearsi contro di lui, ma si guadagnò l’ira di Sparta quando lui e il suo esercito abbandonarono il generale spartano Brasida in battaglia contro i barbari illirici. Gli spartani infuriati saccheggiarono la campagna macedone, costringendo Perdicca a riallinearsi con gli ateniesi. Nel 414 a.C. aveva preso parte a una spedizione ateniese per riprendere Anfipoli. Suo figlio Archelao I di Macedonia riuscì a far uscire il Macedone dalla guerra e supervisionò la vasta ellenizzazione del regno spostando la sua capitale a Pella (che divenne una città mondiale), costruendo un palazzo in stile greco e patrocinando artisti greci come Euripide nel suo teatro in stile ateniese. La Macedonia cadde in un interregno dal 399 al 393 a.C., ma Amyntas III di Macedonia ristabilì l’ordine e il governo di Argeade riprese. Sotto il figlio minore Filippo II di Macedonia, dal 359 al 336 a.C., il Macedone pose fine alla libertà greca durante la Terza Guerra Sacra e le Guerre Filippiche. Suo figlio Alessandro Magno continuò a schiacciare la resistenza tebana, a unire le città greche sotto il dominio macedone e a creare un impero che si estendeva dalla Grecia antica e dall’Egitto a ovest fino all’Asia centrale e al subcontinente indiano a est. Combinò i costumi locali con la cultura ellenica, creando la nuova cultura “ellenistica” e diffondendo la cultura greca nelle vaste terre del suo impero. Alessandro nominò satrapi greci e macedoni per governare le province appena conquistate, mentre fece dare un’educazione greca ai figli delle élite locali. Quando Alessandro morì nel 323 a.C., questo impero macedone di breve durata si frammentò tra le guerre dei Diadochi, mentre i suoi generali si spartirono i suoi territori, e la Macedonia fu ridotta alla sua patria originaria; prima sotto il governo di Antipatro e di suo figlio Cassandro, e poi sotto la dinastia degli Antigonidi. Gli Antigonidi erano rivali con l’Egitto tolemaico dall’altra parte del Mediterraneo a sud, e combattevano anche contro il vicino stato balcanico dell’Epiro e le città greche. La Macedonia raggiunse un altro picco di potenza sotto Filippo V di Macedonia, che governò su quasi tutta la Grecia, costruì un forte esercito, fece incursioni in Illiria, controllò l’Egeo con la sua marina e si alleò con Cartagine contro la Repubblica Romana durante la Seconda Guerra Punica. Sfortunatamente per la Macedonia, la nascente potenza imperiale di Roma sconfisse Cartagine e poi sottomise la Macedonia nella Seconda Guerra Macedonica, distruggendo l’esercito di Filippo nella battaglia di Cynoscephalae nel 197 a.C. La Macedonia fu ridotta a un regno cliente di Roma, ma, sotto il figlio Perseo di Macedonia, antiromano, cominciò a ricostruire la sua forza militare. Roma intraprese un’azione preventiva e sconfisse Perseo nella battaglia di Pydna nel 168 a.C.; dopo la resa di Perseo, Roma divise la Macedonia in repubbliche clienti e pose fine alla lunga esistenza del regno. Dal 150 al 148 a.C. l’impostore Andrisco, sostenendo di essere il figlio di Perseo, guidò una rinascita macedone nella quarta guerra macedone, ma, dopo un’altra battaglia a Pydna vent’anni dopo la prima, Roma sconfisse i macedoni e annetté formalmente la Macedonia, dividendola nelle province di Acaia ed Epiro.

Galleria

Argeadi 700 a.C.
Localizzazione del regno di Argead nel 700 a.C.

Macedone 479 a.C.
Macedone nel 479 a.C.

Conquiste di Alessandro
Macedonia sotto Alessandro il Grande

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