Febbraio è un mese così unico – la casa di San Valentino, il Pancake Day, il Capodanno cinese (di solito), ma tutto in meno giorni di qualsiasi altro mese.
Sì, febbraio è il mese irritante che incasina davvero la rima che inizia, ’30 giorni ha settembre, aprile, giugno…’
Di solito ha 28 giorni, tranne gli anni bisestili in cui ne ha 29, ma in ogni caso è meno dei 30 o 31 giorni di ogni altro mese (il prossimo anno bisestile è nel 2020, nel caso ve lo steste chiedendo).
Febbraio batte il suono del suo stesso tamburo, ma c’è una buona ragione per questo, e risale ai Romani.
Prima del calendario gregoriano, quello che usiamo oggi, i romani avevano un loro calendario molto diverso.
La principale differenza era che aveva solo 10 mesi.
I primi calendari romani andavano solo dall’equinozio di primavera a marzo a settembre, la parte dell’anno che oggi conosciamo come gennaio e febbraio veniva semplicemente lasciata fuori – probabilmente perché aveva poca o nessuna importanza per il raccolto.
Si pensa che il secondo re di Roma, Numa Pompilio (715-673 a.C.) abbia deciso di risolvere questo pasticcio e di allineare il calendario all’anno lunare – colmando la lacuna.
Tuttavia, la cosa si fece piuttosto complicata in sé, perché inizialmente fece in modo che gennaio e febbraio fossero entrambi di 28 giorni, ma poi cambiò idea perché all’epoca i numeri pari erano considerati sfortunati.
Non voleva mesi con un numero pari di giorni, ma soprattutto non voleva l’anno con un numero pari di giorni, quindi Numa diede a gennaio un giorno in più, ma lasciò febbraio con un numero pari.
Questo lasciò l’anno con 355 giorni nel calendario romano.
Questo calendario fu abbandonato da Giulio Cesare intorno al 45 a.C. quando aggiunse 10 giorni in più all’anno solare e un giorno in più a febbraio ogni quattro anni.
Ecco, è stato Giulio Cesare a inventare l’anno bisestile!
Questo nuovo formato ha reso l’anno solare molto più vicino al tempo effettivo impiegato dalla Terra per orbitare intorno al sole (in quanto si basava sul sole piuttosto che sulla luna).
Questo divenne noto come calendario giuliano (da Cesare) e il calendario gregoriano (dal nome di Papa Gregorio XIII) ne fu una riforma, introdotta nel 1582.
La ragione di questa riforma era dovuta al fatto che il calendario giuliano commetteva un errore nel momento in cui cadeva l’equinozio di primavera, il che influiva su quando sarebbe caduta la Pasqua.
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