LA CACCIA A HILLARY
La quarantennale campagna per distruggere Hillary Clinton
di Michael D’Antonio

Nei quasi quattro anni da quando Donald Trump ha vinto la presidenza, quelli di noi che non erano a favore di quel particolare risultato possono talvolta sembrare essersi divisi in due campi ugualmente vocali. Il primo gruppo pensa che Hillary Clinton meriti una parte significativa di colpa per il risultato elettorale a causa della campagna che ha condotto, o addirittura per essersi candidata, date le decennali debolezze politiche che ha in qualche modo persuaso il Partito Democratico ad ignorare. Il secondo gruppo vede questo tipo di pensiero come antifemminista e anti-establishment, e attribuisce la perdita della Clinton quasi interamente a forze esterne: misoginia, denaro scuro conservatore, manipolazione dei media, teorici della cospirazione – le stesse forze che l’hanno ingiustamente perseguitata durante i suoi anni di vita pubblica. Ci sono, naturalmente, un sacco di persone che cadono da qualche parte tra questi due poli, ma “The Hunting of Hillary” di Michael D’Antonio: The Forty-Year Campaign to Destroy Hillary Clinton” è un documento scritto saldamente dal punto di vista di quel secondo gruppo.

D’Antonio, che ha vinto un premio Pulitzer per la cronaca locale negli anni ’80 come parte di un team di Newsday, ha fatto una media di quasi un libro all’anno negli ultimi 20, su argomenti che vanno da Donald Trump e Mike Pence alla corsa allo spazio. È uno scrittore fluido, un riassumitore responsabile e un ricercatore diligente. Questo volume è una storia completa del modo in cui gli attacchi di destra si sono replicati e trasformati nel corso dei decenni e attraverso le tecnologie. Il denaro di Richard Mellon Scaife cede il passo a quello di Robert Mercer; Newt Gingrich cede il passo a Roger Stone; Fox News cresce sull’esempio di Rush Limbaugh; gli opportunisti locali dell’Arkansas in cerca di pubblicità e denaro vengono eclissati dai cospirazionisti di internet.

Ma il libro ha più successo come opera nei termini del genere scelto: la difesa di Clinton. Così come l’accusa a Clinton – alla maniera di Edward Klein e Peter Schweizer – è una categoria letteraria riconoscibile (una categoria sulla quale D’Antonio richiama giustamente l’attenzione della critica), così è la difesa di Clinton. (La difesa è meno data al realismo magico; D’Antonio scrive in modo fattuale e giornalistico). Per esempio, il titolo drammatico del libro sembra essere un riff sul libro di Joe Conason e Gene Lyons del 2000, “The Hunting of the President: The Ten-Year Campaign to Destroy Bill and Hillary Clinton”, che cercava di catalogare la “vasta cospirazione di destra” che Hillary Clinton ha notoriamente accusato di aver cercato di far cadere lei e suo marito.

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