Quaestiones celeberrimae in Genesim (1623)Edit
Quaestiones celeberrimae in Genesim fu scritto come un commento al Libro della Genesi e comprende sezioni ineguali guidate da versi dei primi tre capitoli di quel libro. A prima vista il libro sembra essere una raccolta di trattati su vari argomenti vari. Tuttavia Robert Lenoble ha dimostrato che il principio di unità dell’opera è una polemica contro le arti magiche e divinatorie, il cabalismo e le filosofie animiste e panteiste. Cita le Investigazioni sulla magia di Martin Del Rio e critica Marsilio Ficino per aver rivendicato il potere delle immagini e dei personaggi. Condanna la magia astrale e l’astrologia e l’anima mundi, un concetto popolare tra i neoplatonici rinascimentali. Pur ammettendo un’interpretazione mistica della Cabala, condanna senza riserve la sua applicazione magica, in particolare l’angelologia. Critica anche Pico della Mirandola, Cornelius Agrippa, Francesco Giorgio e Robert Fludd, il suo principale bersaglio. Fludd risponde con Sophia cum moria certamen (1626), dove ammette il suo coinvolgimento con i Rosacroce. L’anonimo Summum bonum (1629), un’altra critica a Mersenne, è un testo apertamente rosacrociano. Il cabalista Jacques Gaffarel si unì a Fludd, mentre Pierre Gassendi difese Mersenne.
Harmonie universelle (1636)Edit
Harmonie universelle è forse l’opera più influente di Mersenne. È una delle prime opere complete sulla teoria musicale, che tocca una vasta gamma di concetti musicali, e soprattutto le relazioni matematiche coinvolte nella musica. L’opera contiene la prima formulazione di ciò che è diventato noto come le leggi di Mersenne, che descrivono la frequenza di oscillazione di una corda tesa. Questa frequenza è:
- inversamente proporzionale alla lunghezza della corda (questo era noto agli antichi; è solitamente accreditato a Pitagora)
- proporzionale alla radice quadrata della forza di tensione, e
- inversamente proporzionale alla radice quadrata della massa per unità di lunghezza.
La formula per la frequenza minima è
f = 1 2 L F μ , {displaystyle f={frac {1}{2L}}{sqrt {frac {F}{mu }},
dove f è la frequenza , L è la lunghezza , F è la forza e μ è la massa per unità di lunghezza .
In questo libro, Mersenne introdusse anche diversi concetti innovativi che possono essere considerati la base dei moderni telescopi a riflessione:
- Molto prima di Laurent Cassegrain, trovò la disposizione fondamentale della combinazione di telescopi a due specchi, uno specchio primario concavo associato ad uno specchio secondario convesso, e scoprì l’effetto teleobiettivo che è fondamentale nei telescopi a riflessione, anche se era lontano dall’aver compreso tutte le implicazioni di quella scoperta.
- Mersenne inventò il telescopio afocale e il compressore di raggi che è utile in molti progetti di telescopi a specchi multipli.
- Riconosceva anche che poteva correggere l’aberrazione sferica del telescopio usando specchi asferici e che nel caso particolare della disposizione afocale poteva fare questa correzione usando due specchi parabolici, sebbene sia richiesto un iperboloide.
A causa delle critiche che incontrò, specialmente da Cartesio, Mersenne non fece alcun tentativo di costruire un telescopio tutto suo.
AltroEdit
Mersenne è ricordato oggi anche grazie alla sua associazione con i primi di Mersenne. Il Twister di Mersenne, che prende il nome dai numeri primi di Mersenne, è frequentemente usato nell’ingegneria informatica e in campi correlati come la crittografia.
Tuttavia, Mersenne non fu principalmente un matematico; scrisse di teoria musicale e altri argomenti. Ha pubblicato opere di Euclide, Apollonio, Archimede e altri matematici greci. Ma forse il suo contributo più importante al progresso dell’apprendimento fu la sua vasta corrispondenza (in latino) con matematici e altri scienziati in molti paesi. In un’epoca in cui la rivista scientifica non era ancora nata, Mersenne era il centro di una rete di scambio di informazioni.
Si è sostenuto che Mersenne usò la sua mancanza di specializzazione matematica, i suoi legami con il mondo della stampa, il suo acume legale, e la sua amicizia con il matematico e filosofo francese René Descartes (1596-1650) per manifestare la sua rete internazionale di matematici.
Le opere filosofiche di Mersenne sono caratterizzate da una vasta erudizione e dalla più stretta ortodossia teologica. Il suo più grande servizio alla filosofia fu la sua entusiastica difesa di Cartesio, di cui fu agente a Parigi e che visitò in esilio nei Paesi Bassi. Sottopose a vari eminenti pensatori parigini una copia manoscritta delle Meditazioni sulla Prima Filosofia, e ne difese l’ortodossia contro numerose critiche clericali.
In seguito, abbandonò il pensiero speculativo e si dedicò alla ricerca scientifica, soprattutto in matematica, fisica e astronomia. A questo proposito, la sua opera più nota è Harmonie universelle del 1636, che tratta della teoria della musica e degli strumenti musicali. È considerata una fonte di informazioni sulla musica del XVII secolo, in particolare sulla musica e sui musicisti francesi, da rivaleggiare persino con le opere di Pietro Cerone.
Uno dei suoi molti contributi alla teoria dell’accordatura musicale fu il suggerimento di
2 3 – 2 4 {displaystyle {sqrt{frac {2}{3-{sqrt {2}}}}}}
Eseguì anche ampi esperimenti per determinare l’accelerazione degli oggetti in caduta confrontandoli con l’oscillazione dei pendoli, riportati nei suoi Cogitata Physico-Mathematica del 1644. Fu il primo a misurare la lunghezza del pendolo a secondi, cioè un pendolo la cui oscillazione dura un secondo, e il primo ad osservare che le oscillazioni di un pendolo non sono isocrone come pensava Galileo, ma che oscillazioni grandi richiedono più tempo di quelle piccole.
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