Una stella fu vista nel lontano est e i pellegrini si misero alla ricerca del neonato re del mondo. Si spinsero intorno alla Mezzaluna Fertile, con quella stella sempre davanti a loro.

Quante persone hanno esaltato Gesù come loro re? Lui è un re, sapete, l’erede legittimo del trono di Davide, e Dio disse che avrebbe regnato per sempre. È stato crocifisso come “il re dei Giudei” a Gerusalemme, città dei re. È a questa città dei re che questi pellegrini viaggiano, sicuri che il re appena nato si troverà lì. Si avvicinano.

E’ improbabile che la stella di Betlemme si sia staccata dalla cupola del cielo notturno e si sia librata sopra una stalla dove giaceva Gesù, come noi spesso rappresentiamo. Piuttosto, i magi erano sacerdoti e astronomi zoroastriani, e avevano avvistato una nova subito dopo tre convergenze planetarie, il che li rese sicuri che la profezia del vecchio Balaam si era finalmente avverata. Arrivarono così a Gerusalemme.

Come Mosè condusse gli ebrei fuori dall’Egitto, il re Balak li temeva e cercava un uomo che li maledicesse, accampato vicino a Moab. Balaam lo avvertì che poteva dire solo quello che Dio gli metteva in bocca, e benedisse Israele per tre volte. “Lo vedrò, ma non ora: Lo vedrò, ma non vicino; una stella uscirà da Giacobbe e uno scettro sorgerà da IsraeleÉ Da Giacobbe uscirà colui che avrà il dominio”. Numeri 24:15-19

Ottocento anni dopo, Israele ricevette il giudizio di Dio attraverso la distruzione della loro nazione da parte di Babilonia. Portati sulle rive dell’Eufrate e del Tigri, lavorarono 70 anni, prigionieri degli odiati gentili. Poi un altro gentile conquistò Babilonia, Ciro il Grande, che emise un decreto di tolleranza di ogni religione, e liberò gli ebrei per tornare e ricostruire la loro patria. Gerusalemme è risorta grazie alla disposizione di un imperatore gentile.

In questo regno persiano, gli ebrei avevano condiviso la loro storia e i loro scritti sacri con i sacerdoti zoroastriani che studiavano il cielo in cerca di segni della mano di Dio. Questi mistici ascoltarono la profezia del vecchio Balaam. Per i successivi 500 anni la cercarono.

Nell’anno 5 a.C., Erode il Grande è “re” a Gerusalemme. Per 500 anni, Israele ha sperato di sfuggire agli imperi dei gentili. Il Messia dovrebbe venire a condurre il popolo alla gloria. Erode sente che sono arrivati dei viaggiatori dalla Persia, in cerca di un’udienza. Erode è un re geloso e pericoloso. I magi si avvicinano con gli onori; Erode si chiede cosa potrebbero fare per lui.

“Cerchiamo il nuovo re”, gli dicono. “Abbiamo visto la sua stella a est. È certo che Dio sta proclamando re d’Israele colui che è stato predetto. Eravamo sicuri che tu, o Erode, sapessi dov’è”.

Erode è ammutolito. Questo segno è indesiderato. Chiede ai sacerdoti del suo tempio appena ricostruito del Messia, e dove deve nascere. Betlemme sarà il luogo di nascita del Messia. Erode dà ai magi indicazioni con la richiesta che, quando l’avranno trovato, gli riportino il luogo. Erode progetta di uccidere questo piccolo rivale. Non sa che morirà quest’anno.

I magi si rallegrano di sentire e vanno a Betlemme dove trovano Gesù. Lì offrono i loro doni: oro, incenso e mirra. I gentili sono venuti a proclamare Gesù come re, non solo di Israele, ma re su tutto il mondo. Questi gentili sono i primi tra tutti i popoli ad adorare Gesù Cristo.

I gentili erano stati a lungo ignorati dagli ebrei. Ma le profezie ebraiche dicevano che i gentili avrebbero un giorno cercato il loro Dio e sarebbero stati volentieri governati dal loro futuro re. Dio intendeva che la fede degli ebrei fosse data a tutta l’umanità. Furono i magi, gentili persiani, a trovare la strada per la casa del nuovo re. Solo i gentili lo avrebbero incoronato, ma con una corona di spine di rozza fattura. Alla fine saranno i regni gentili, non la nazione ebraica, a proclamare questo re crocifisso come il proprio Re dei re. La sua croce sarebbe stata portata sugli scudi dell’esercito di Costantino del IV secolo.

Se Dio esiste, allora è il Dio di tutti i popoli, non di una sola tribù. Questa è l’Epifania, quando una stella è il simbolo del fatto che Dio risplende da Israele, dalla piccola Betlemme, a tutti i popoli, ebrei e gentili. Alla fine ogni razza e tribù è venuta ad abbracciare Gesù.

Rev. Peter F. Hansen è rettore della chiesa anglicana di Sant’Agostino di Canterbury a Chico.

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