Greensboro sit-in, atto di protesta non violenta contro un bancone del pranzo segregato a Greensboro, Carolina del Nord, iniziato il 1º febbraio 1960. Il suo successo portò ad un più ampio movimento di sit-in, organizzato principalmente dallo Student Nonviolent Coordinating Committee (SNCC), che si diffuse in tutto il Sud.

Situazione di Greensboro (North Carolina)
Situazione di Greensboro (North Carolina)

Studenti afroamericani (da sinistra: Joseph McNeil, Franklin McCain, William Smith e Clarence Henderson) che tengono un sit-in in un banco da pranzo Woolworth’s a Greensboro, North Carolina, il 2 febbraio 1960.

Jack Moebes/@ News & Record, Greensboro

Il sit-in fu organizzato da Ezell Blair, Jr. (poi Jibreel Khazan), Franklin McCain, Joseph McNeil e David Richmond, tutti afroamericani e tutti studenti della North Carolina Agricultural and Technical State University di Greensboro. Influenzati dalle tecniche di protesta non violenta di Mohandas Gandhi e dal Viaggio della Riconciliazione (un antecedente delle Freedom Rides) organizzato dal Congress of Racial Equality, i quattro uomini eseguirono un piano per attirare l’attenzione sulla segregazione razziale nel settore privato. Arruolando l’aiuto di Ralph Johns, un uomo d’affari bianco locale che simpatizzava con la loro causa, gli studenti, che vennero soprannominati i Greensboro Four, pianificarono la loro azione sociale nei minimi dettagli.

Il pomeriggio del 1 febbraio 1960, i Greensboro Four entrarono in un negozio Woolworth’s general merchandise che aveva una zona pranzo. Gli uomini comprarono piccoli oggetti e conservarono lo scontrino come prova d’acquisto, prima di sedersi al banco del pranzo del negozio. Mentre i neri erano autorizzati a frequentare la zona pranzo, erano relegati a uno snack bar in piedi, dato che il bancone del pranzo era destinato ai “soli bianchi”. I quattro di Greensboro chiesero educatamente di essere serviti al banco, rimanendo seduti mentre i loro ordini venivano rifiutati dal personale di servizio. Il gestore del bancone contattò la polizia, ma Johns aveva già allertato i media locali. La polizia arrivò, solo per dichiarare che non potevano fare nulla perché i quattro uomini erano clienti paganti del negozio e non avevano compiuto alcuna azione provocatoria. La risposta dei media, tuttavia, fu immediata. Una foto dei Greensboro Four apparve sui giornali locali, e la protesta si espanse rapidamente.

Il giorno seguente i Greensboro Four tornarono al bancone del Woolworth’s, accompagnati da circa 20 altri studenti universitari neri. La scena si ripeté il 3-4 febbraio, con i manifestanti che riempirono praticamente tutti i posti disponibili e si riversarono fuori dal negozio e sul marciapiede esterno. Nel giro di poche settimane, la copertura mediatica nazionale della protesta portò a organizzare sit-in nelle città di tutto il paese. Presto i punti di ristoro in tutto il Sud vennero integrati, e nel luglio del 1960 il banco del pranzo del Woolworth’s di Greensboro serviva clienti neri. Il sit-in di Greensboro ha fornito un modello di resistenza non violenta e ha segnato un primo successo del movimento per i diritti civili.

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