Età del Bronzo, terza fase dello sviluppo della cultura materiale tra i popoli antichi di Europa, Asia e Medio Oriente, dopo i periodi Paleolitico e Neolitico (rispettivamente Antica e Nuova Età della Pietra). Il termine denota anche il primo periodo in cui fu usato il metallo. La data di inizio dell’età varia a seconda delle regioni; in Grecia e in Cina, per esempio, l’età del bronzo iniziò prima del 3000 a.C., mentre in Gran Bretagna non iniziò fino al 1900 a.C. circa.
L’inizio del periodo è talvolta chiamato Età Calcolitica (rame-pietra), in riferimento all’uso iniziale del rame puro (insieme al suo predecessore, la pietra). Scarso all’inizio, il rame era inizialmente utilizzato solo per oggetti piccoli o preziosi. Il suo uso era conosciuto nell’Anatolia orientale dal 6500 a.C., e divenne presto diffuso. Verso la metà del 4° millennio, una metallurgia del rame in rapido sviluppo, con strumenti e armi fuse, fu un fattore che portò all’urbanizzazione della Mesopotamia. Nel 3000 l’uso del rame era ben noto in Medio Oriente, si era esteso verso ovest nell’area mediterranea e cominciava a infiltrarsi nelle culture neolitiche europee.
Questa prima fase del rame è comunemente considerata parte dell’età del bronzo, anche se il vero bronzo, una lega di rame e stagno, fu usato solo raramente all’inizio. Durante il secondo millennio l’uso del vero bronzo aumentò notevolmente; i depositi di stagno in Cornovaglia, Inghilterra, furono molto utilizzati e furono responsabili di una parte considerevole della grande produzione di oggetti in bronzo di quel periodo. L’epoca fu anche segnata da una maggiore specializzazione e dall’invenzione della ruota e dell’aratro trainato dai buoi. Dal 1000 a.C. circa la capacità di riscaldare e forgiare un altro metallo, il ferro, portò alla fine dell’età del bronzo e all’inizio dell’età del ferro.
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