In questo schizzo preliminare per un grande dipinto murale nel New Bedford Whaling Museum, il pittore e illustratore Richard Ellis ha raffigurato Moby Dick in un banco di capodogli. ODHS # 2011.92.20

Moby Dick, il capodoglio del romanzo omonimo di Herman Melville aveva diverse caratteristiche distintive. La prima era che era un albino – una balena bianca. Era anche insolitamente grande, aveva un becco particolare ed era coperto dai resti di arpioni rotti di passati incontri con le baleniere.

Ritratto di Amos Smalley, circa 1900. ODHS # 1996.37.12

Melville era un baleniere americano. Salpò per un viaggio nel Pacifico nel 1841 e questo viaggio fu senza dubbio un’ispirazione per il suo grande romanzo. Leggeva moltissimo e molte delle fonti delle sue idee possono essere ricondotte alle sue letture. Tra queste c’era il racconto dell’avventuriero Jeremiah N. Reynold (1799-1858) “Mocha Dick: Or the White Whale of the Pacific: A Leaf from a Manuscript Journal, of the Pacific”, un racconto che Reynolds avrebbe sentito durante i suoi viaggi. Reynolds sostiene di aver sentito il racconto dal primo ufficiale di una baleniera di Nantucket e nel racconto dà una buona descrizione dell’animale:

“Ma per tornare a Mocha Dick – cosa che, si può osservare, pochi erano solleciti di fare, che una volta erano sfuggiti a lui. Questo rinomato mostro, che era uscito vittorioso da un centinaio di combattimenti con i suoi inseguitori, era una vecchia balena toro, di dimensioni e forza prodigiose. Per effetto dell’età, o più probabilmente per uno scherzo della natura… ne era risultata una conseguenza singolare: era bianco come la lana! Invece di sporgere il becco obliquamente in avanti, e sbuffare con uno sforzo breve e convulso, accompagnato da un rumore sbuffante, come di consueto per la sua specie, gettava l’acqua dal naso in un volume alto, perpendicolare, espanso, a intervalli regolari e piuttosto distanti; la sua espulsione produceva un ruggito continuo … era un pesce più straordinario; o, nel gergo di Nantucket, “un autentico vecchio sog,” della prima acqua.”

C’era un vero capodoglio bianco che, come Tashtego, il ramponiere indiano Gay Head sul Pequod di Melville, un vero e proprio ramponiere indiano Gay Head ha ucciso.

Bark Platina di New Bedford in uscita, circa 1906. ODHS # 2000.100.915

Nel 1902, lo stesso anno in cui la Kathleen fu affondata, Amos Smalley, un arpioniere di Gay Head, Martha’s Vineyard, a bordo della barca Platina di New Bedford, usando un fucile a dardi, colpì un capodoglio bianco sui “Western Grounds” nel Nord Atlantico e lo uccise con una lancia bomba.

La balena fu avvistata da Walter Thompson, all’epoca un ragazzo, dalla testa d’albero della Platina ma il comandante della Platina, Thomas McKenzie, era incredulo che la creatura tutta bianca fosse un capodoglio ma altri membri dell’equipaggio confermarono il becco e le barche furono calate via. Smalley in seguito descrisse la balena come molto grande e vecchia.

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