Edward VII ©Edward fu re di Gran Bretagna dal 1901 al 1910, essendo stato erede di Vittoria per quasi 60 anni. Fu sottoposto a un regime rigoroso fin dalla tenera età, poiché i suoi genitori volevano assicurarsi che fosse preparato a regnare. Frequentò sia Oxford che Cambridge e si arruolò brevemente nell’esercito. Una relazione con un’attrice causò un notevole scandalo e il principe Alberto visitò il figlio per rimproverarlo. Alberto morì due settimane dopo e Vittoria ritenne il figlio in parte responsabile della morte del padre.
Vittoria si ritirò quasi completamente dalla vita pubblica, ed Edoardo fu autorizzato a rappresentarla nelle occasioni di stato, ma non ebbe quasi nessuna possibilità di partecipare agli affari di stato. Divenne un leader della società londinese, trascorrendo il suo tempo a mangiare, bere, giocare d’azzardo, sparare, guardare le corse e navigare. Nel 1863 sposò la principessa Alexandra di Danimarca ed ebbero sei figli, cinque dei quali sopravvissero fino all’età adulta. Edoardo ebbe anche una serie di amanti a lungo termine, tra cui l’attrice Lily Langtry.
Nel gennaio 1901, Vittoria morì ed Edoardo succedette al trono come Edoardo VII. Fu incoronato nell’agosto 1902. Si gettò nel suo nuovo ruolo con energia e il suo regno restituì brillantezza a una monarchia che era stata piuttosto cupa dopo la morte del padre 40 anni prima. Imparentato con la maggior parte dei reali europei (era conosciuto come lo “zio d’Europa”), fu in grado di assistere ai negoziati di politica estera e i suoi discorsi ben accolti durante una visita di stato a Parigi contribuirono a spianare la strada all’Entente Cordiale anglo-francese del 1904. Edoardo fu anche il primo monarca britannico a visitare la Russia. Nel 1902, fondò l’Ordine del Merito per premiare coloro che si erano distinti nella scienza, nell’arte o nella letteratura.
Nell’ultimo anno della sua vita, Edoardo fu coinvolto in una crisi costituzionale causata dal rifiuto della maggioranza conservatrice nei Lord di approvare il bilancio liberale del 1909. Morì il 6 maggio 1910, prima che la situazione potesse essere risolta, e gli successe il figlio che divenne Giorgio V.
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