Il diabete insipido indotto da farmaci è sempre di tipo nefrogeno, cioè non risponde all’azione dell’ormone antidiuretico. Questa condizione è facilmente diagnosticabile misurando la capacità di concentrazione urinaria durante un test della sete (per esempio 12 ore di privazione d’acqua) o con la somministrazione di un ormone antidiuretico modificato, la desmopressina, per dimostrare la non risposta renale. Il diabete insipido nefrogeno indotto da farmaci non è un disturbo comune, tranne che nei pazienti in trattamento con sali di litio per i disturbi affettivi, dove può colpire circa il 10% dei pazienti trattati a lungo termine (15 anni). Il diabete insipido nefrogeno indotto da altri farmaci si verifica di solito in pazienti malati critici in unità di terapia intensiva che ricevono una moltitudine di farmaci dominati da antimicrobici e citostatici. Una ricerca nel database degli effetti avversi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivelato 359 segnalazioni di diabete insipido indotto da farmaci. Il litio era la causa più comune (159 rapporti) seguito da foscarnet (15) e clozapina (10). Il trattamento è sintomatico nella maggior parte dei pazienti e il farmaco colpevole dovrebbe essere interrotto. Se i volumi di urina superano i 4 L/giorno, il trattamento con tiazidi e amiloride è stato raccomandato, e farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’indometacina, può essere provato nei casi gravi. La prevenzione del diabete insipido nefrogeno indotto dal litio è un aspetto importante del trattamento dei disturbi affettivi. Nei pazienti trattati a lungo termine sembra essere solo parzialmente reversibile alla sospensione del litio. Si raccomanda uno stretto monitoraggio del trattamento con l’obiettivo di ottenere un valore di trogolo nelle 12 ore compreso tra 0,4 e 0,6 mmol/L. La misurazione annuale del volume urinario/giorno è efficace per rendere il paziente e il medico consapevoli dello sviluppo del diabete insipido nefrogeno indotto dal farmaco. La condizione è un grave effetto avverso a causa del rischio di sviluppare disidratazione e aggravamento delle intossicazioni da farmaci.

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