Astronomicamente, le stagioni del nostro pianeta cambiano in quattro giorni particolari ogni anno, due solstizi, uno a giugno e uno a dicembre, e due equinozi (uno a marzo e uno a settembre). Le date particolari sono fissate dagli scienziati al confine tra le nostre stagioni a causa di una serie di fattori basati sulla relazione tra la Terra e il Sole, l’inclinazione dell’asse terrestre e come questi fattori giocano per tutti noi che viviamo qui sul terzo sasso dal Sole.
Perché abbiamo le stagioni?
Le stagioni della Terra sono un risultato diretto dell’inclinazione dell’asse terrestre di 23°, nota come inclinazione assiale. Senza l’inclinazione assiale, non avremmo le stagioni nel modo in cui le abbiamo e la vita su questo pianeta avrebbe potuto svilupparsi in modo molto diverso per tenere conto di condizioni meteorologiche e climatiche più costanti ad ogni latitudine del nostro pianeta. Questa obliquità significa che durante alcune parti dell’anno, l’emisfero meridionale è leggermente più esposto ai raggi del Sole mentre l’emisfero settentrionale è meno esposto e viceversa. Questo si traduce in una varietà di effetti per il nostro pianeta che vanno da significative variazioni di temperatura e differenze meteorologiche, così come più o meno luce ed energia provenienti dal Sole, che conosciamo come stagioni.
Solstizi
Si verifica a giugno e dicembre, il solstizio segna l’inizio dell’inverno o l’inizio dell’estate. Nell’emisfero settentrionale, il solstizio di giugno annuncia l’inizio astronomico dell’estate ed è il giorno con più luce dell’anno. Nelle regioni più settentrionali del pianeta possono passare giorni o settimane senza che il sole scenda sotto l’orizzonte, mentre in Antartide può rimanere buio per un periodo di tempo comparabile. L’opposto è vero per il solstizio di dicembre, quando l’estate inizia nell’emisfero sud e l’inverno nel nord. Il solstizio (che combina le parole latine sol per “sole” e sistere per “stare fermo”) è il punto in cui il sole sembra raggiungere il suo punto più alto o più basso nel cielo per l’anno e così gli astronomi antichi conoscevano il giorno in cui il sole sembrava stare fermo.
I solstizi sono spesso segnati da varie celebrazioni che risalgono a generazioni addietro, la più nota delle quali è la festa di Natale, celebrata pochi giorni dopo il solstizio di dicembre, che prende in prestito molte delle sue tradizioni da precedenti tradizioni pagane che risalgono a migliaia di anni fa.
Equinozi
Gli equinozi si verificano direttamente tra i solstizi e segnano l’inizio delle stagioni di primavera e autunno. Il termine equinozio, come il solstizio, trova la sua origine in latino con le radici aequus che significa “uguale” e nox che significa “notte”. Gli astronomi definiscono l’equinozio come il momento in cui l’equatore terrestre sul suo asse passa sullo stesso piano dell’equatore del Sole, ma il suo nome rivela più di ciò che sperimentiamo di queste date di marzo e settembre qui sulla Terra, dato che la maggior parte dei luoghi del pianeta nel giorno dell’equinozio sperimenterà all’incirca la stessa quantità di notte del giorno, da cui “Notte uguale”.
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