Fonte: Charles McLean Andrews, “Boston Merchants and the Non-Importation Agreement,” Publications of the Colonial Society of Massachusetts 19 (1916-17): 217-19. https://archive.org/details/cu31924030152437/page/n65
Noi, sudditi devoti e amorevoli di Sua Maestà, gli abitanti della Carolina del Sud, essendo sensibilmente colpiti dal grande pregiudizio arrecato alla Gran Bretagna, e dalla condizione abietta e miserabile a cui sono ridotte le colonie britanniche da diversi atti del Parlamento recentemente approvati; con alcuni dei quali il denaro che i coloni spendevano abitualmente e allegramente per l’acquisto di tutti i tipi di merci importate dalla Gran Bretagna, viene ora, con loro grande rammarico, strappato loro, senza il loro consenso, o persino senza che siano rappresentati, e applicato dal ministero, a scapito e senza tener conto del reale interesse della Gran Bretagna, o delle sue manifatture, quasi totalmente, al sostegno di nuovi commissari di dogana creati, piazzisti, funzionari ministeriali parassitari e nuovi; e con altri di questi atti, non solo siamo stati privati di quei preziosi diritti, processati dai nostri pari e dalla legge comune, ma siamo anche stati resi soggetti ai procedimenti arbitrari e oppressivi della legge civile, giustamente aborriti e respinti dai nostri antenati, gli uomini liberi d’Inghilterra; e constatando che le più doverose e leali petizioni provenienti dalle sole colonie, per la riparazione di quelle lamentele, sono state respinte con disprezzo, così che non ci si può aspettare alcun sollievo da quel metodo di procedura; e, essendo pienamente convinti dell’assoluta necessità di stimolare i nostri compagni sudditi e sofferenti in Gran Bretagna ad aiutarci in questa nostra sofferenza, e di unirci al resto delle colonie in qualche altro metodo leale e vigoroso, che possa più probabilmente procurare tale sollievo, che crediamo possa essere più efficacemente promosso da una rigorosa economia e dall’incoraggiamento delle manifatture dell’America in generale, e di questa provincia in particolare. Noi, quindi, i cui nomi sono sottoscritti, promettiamo solennemente e concordiamo tra di noi che, finché le colonie non saranno restituite alla loro precedente libertà, mediante l’abrogazione dei suddetti atti, ci atterremo rigorosamente a quanto segue
RESOLUZIONI
- che incoraggeremo e promuoveremo l’uso delle manifatture nordamericane in generale e quelle di questa provincia in particolare. E tutti noi, che ne siamo venditori, ci impegniamo a venderli e a disporne, alle stesse tariffe di prima.
- Che non importeremo in questa provincia, con nessun pretesto, né per nostro conto né su commissione, nessuna delle manifatture della Gran Bretagna, né altre merci europee o delle Indie orientali, né dalla Gran Bretagna, né dall’Olanda, né da qualsiasi altro luogo, se non quelle che sono state spedite in seguito a precedenti ordini; fatta eccezione per il panno nero, comunemente chiamato “plains” bianco e colorato, che non superi uno scellino e sei pence sterline per iarda, la tela, le tele per bulloni, le droghe e le medicine per la famiglia, gli attrezzi da piantagione e da lavoro, i chiodi, le armi da fuoco, le barre d’acciaio, la polvere da sparo, i pallini, il piombo, le pietre focaie, le carte metalliche e il filo di carta, i mulini e le macine, gli ami da pesca, i libri stampati e gli opuscoli, il sale, i carboni e il salnitro. Ed esclusi questi articoli, promettiamo e dichiariamo solennemente che annulleremo immediatamente tutti gli ordini ai nostri corrispondenti in Gran Bretagna per la spedizione di tali beni, articoli e merci. E venderemo e disporremo delle merci che abbiamo a portata di mano, o che possono arrivare in conseguenza di ordini precedenti alle stesse tariffe di prima.
III. Che useremo la massima economia nelle nostre persone, nelle nostre case e nei nostri mobili; in particolare, che non daremo lutto, guanti o sciarpe ai funerali.
- Che, da e dopo il primo giorno di gennaio 1770, non importeremo, compreremo o venderemo nessun negro che sarà portato in questa provincia dall’Africa; né, dopo il primo giorno di ottobre prossimo, nessun negro che sarà importato dalle Indie occidentali o da qualsiasi altro luogo eccetto l’Africa come sopra indicato. E che, se ci verranno inviate merci o negri, contrariamente al nostro accordo in questa sottoscrizione, tali merci saranno rispedite o immagazzinate, e tali negri rispediti da questa provincia, e non saranno in alcun modo messi in vendita in questa provincia.
- Che non acquisteremo o venderemo a nessun comandante di nave, persona di passaggio o non sottoscrittore, nessun tipo di merce europea o delle Indie Orientali, eccetto il carbone e il sale, dopo il 1°.
- che poiché i vini sono soggetti a un pesante dazio, ci impegniamo a non importarne per nostro conto o su commissione, e a non acquistarne da nessun capitano di vascello, persona di passaggio o non abbonato, dopo il primo giorno di gennaio prossimo.
VII. Infine, non acquisteremo alcun negro importato, né alcun bene o merce di qualsiasi tipo, da qualsiasi residente in questa provincia che si rifiuti o trascuri di firmare questo accordo entro un mese dalla data del presente documento, a meno che non risulti che sia stato inevitabilmente impedito a fare lo stesso. E ogni sottoscrittore che non aderirà rigorosamente e letteralmente a questo accordo, secondo il vero intento e significato dello stesso, dovrà essere trattato con il massimo disprezzo.
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